Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/186


i. per una storia della letteratura i8i

l’ignoranza e nel disprezzo delle letterature straniere, massime tedesca, io voglio, o Camillo, citarti le parole di un critico tedesco, il quale non crede di menomare la gloria della sua nazione, riconoscendo la nostra grandezza:

Se si gitta un’occhiata anche di volo sulla storia d’Italia del medio evo, si vedrá subito quanto ella si distingua dalla storia degli altri popoli europei, mostrando un rigoglio di forze vive, una varietá di manifestazioni, una virtú produttiva in tutte le possibili forme della vita come non se ne ha in nessun altro luogo. Si può dire che quello che le altre nazioni hanno prodotto singolarmente, si trova tutto insieme in Italia; quello che gli altri popoli hanno condotto a termine in lungo spazio di tempo, lá è venuto in luce con un moto incredibilmente celere; quello che altrove è stato eseguito, lá è stato almeno una volta tentato. Presso nessun altro popolo le idee e le tendenze del mondo antico sono state si lungamente tenaci ed operose, e presso nessun altro le moderne sono germogliate si presto.

E dopo di aver discorse le cagioni di questo straordinario fenomeno, egli soggiunge:

Si comprende dunque come in questa terra potè essere tanto straordinario sviluppo, cosí ricca storia, e tome gl’Italiani poterono divenire il centro della coltura del Medio evo (das Kulturvolk des Mittelalters). E cosí è: e in politica e in amministrazione, nella scienza e nella poesia, nelle arti plastiche e nella musica, ne’ commerci e nella vita sono essi stati i maestri dell’Europa moderna1.

Lasciamo da parte le quistioni futili e le ipotesi. Ciullo d’Alcamo fu il primo che abbia scritto in versi? Ecco una quistione futile. Posto che si, non perciò gli daremo un brevetto d’invenzione. La sua poesia fa parte di tutto un ciclo poetico. La lingua italiana ha origine dal dialetto romano? dalla lingua osca? Si e no: mere ipotesi. Sono problemi che mancano di dati sufficienti. E quanto men soccorrono i fatti, tanto piú lavora la fantasia, e le chiacchiere abbondano.


  1. Franz Wegele, Dantes Leben und Werke.