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i60 la poesia cavalleresca
E parca, cosí ornata, una bertuccia.
Quando per muover riso alcun vestilla;
Ed or piú brutta par, che si corruccia,
E che dagli occhi l’ira le sfavilla;
Ch’a donna non si fa maggior dispetto
Che quando o vecchia o brutta le vien detto.


E Zerbino aveva detto vedendola: — Quanto è brutta questa vecchia! — . È accompagnata da Marfisa. Zerbino comincia a motteggiare con Marfisa:

...— Guerrier, tu sei pien d’ogni avviso
Che damigella di tal sorte guidi.
Che non temi trovar chi te la invidi
.   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .
Ben vi sete accoppiati: io giurerei,
Com’ella è bella, tu gagliardo sei.

Questo è quello che ho chiamato uno scroscio di risa. Marfisa sa rispondere con spirito. Zerbino si lamenta di aver trovata costei invece di Isabella. Ma Gabrina finisce per disgustarvi, dopo avervi fatto ridere. Giura di vendicarsi dell’odio di Zerbino.

Il secondo atto è lo sviluppo dell’odio di Gabrina. Trovano Pinabello morto. Gabrina va dal padre di Pinabello; denunzia Zerbino, ch’è tratto alla forca quando sopravviene Orlando, che lo libera, e gli ridá Isabella. Pure pare che l’autore non abbia preso interesse a questa parte; il solo interesse è l’agnizione di Zerbino e d’Isabella.

Terzo atto: Zerbino deve espiare la sua felicitá. Trovano in una campagna le armi d’Orlando, sparse qua e lá, ed apprendono la sua follia. Zerbino fa un trofeo di quelle armi, e vi scrive sopra:

«Armatura d’Orlando paladino»:
Come volesse dir: — Nessun la mova
Che star non possa con Orlando a prova — .

Sopraggiunge Mandricardo, che prende Durindana. Zerbino gli si precipita addosso. Che differenza di forza fra’ due anta-