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la crisi 49

patti. Il custode farebbe la nota; e noi avremmo pagato tutto. Così ci fu portato del vino, del formaggio, buoni letti, delle sedie. Vennero certi altri, brutte facce, e si levavano il berretto, e si offrivano a servirci, e il custode a dire ch’eravamo signori e ci trattassero bene. Tutto andò per lo meglio. Quei birboni mezzo ubbriachi ci raccontavano tante brutte storielle di quel carcere, e che si davano le mazzate e che l’affare era grosso, nientemeno da lavori forzati, e non ci fecero chiudere occhio tutta la notte.

La mattina, appena mi reggevo in piè. Ero stato sempre raggomitolato in un cantuccio, con la mano sulla fronte, come estraneo a quella scena. Quando il freddo mi poteva, camminavo in fretta, e mi parlavano e non sentivo, ero assorto nel mio dolore, tormentato dal pensiero della famiglia. — Che avrá detto lo zio? povero zio! — Le lacrime mi tremavano negli occhi. Quel D’Amore aveva sparso ch’io poteva molto sul marchese Puoti, e che quella era la via della liberazione. Ed eccoli intorno a me, e io scrissi una bella lettera al Marchese, narrando il fatto e dichiarando tutti innocenti. Si promise una bella moneta a uno di quei birboni, e la lettera fu portata. L’ansietà era grande; si contavano i minuti; carcerieri e carcerati sogghignavano, portando false notizie; ora era un prorompere di gioia, ora un impallidire mortale; e intanto la nota s’ingrossava. Ciascuno aveva scritto alla sua famiglia; e un po’ di moneta circolava, appariva e spariva; l’ingordigia di quei bricconi era una botte senza fondo. Ed ecco si sente come un grande spalancare di porte: — Cosa è nato? sarà un nuovo carcerato, sarà la grazia. Si e no— . Il custode si accosta gravemente e dice: — Chi è tra voi il signor De Sanctis? — Ecco, — diss’io. — Lei può andar via. — Come? come? lui solo? — fu il grido di tutti. E seguitavano che una era la causa, e se usciva uno, dovevano uscir tutti, e che la non andava così, e volevano ragione dal custode, come fosse lui il Re. E vollero ch’io non uscissi, e che riscrivessi al Marchese. A farla breve, verso sera che s’era fatto scuro, venne l’ordine per tutti. Mi abbracciavano; divenni ai loro occhi un pezzo grosso; il custode si levò il berretto. Ma non fummo lasciati uscir subito. Si venne al conto; e cominciò un vero battibecco

4 — De Sanctis, Memorie - i.