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292 la logica di hegel

condizionante, quanto il condizionato è passivo. Il condizionare o la passività è la negazione della causa mediante se stessa, in quanto essa si fa essenzialmente effetto, o si nega, e appunto mediante questo suo negare è causa. La reciprocanza di effetti è perciò la stessa causalità; la causa non solo ha un effetto, ma nell’effetto è come causa in rapporto con se stessa.

Positivo concordare della negazione con sé — Passaggio al Concetto.

Cosi la Causalità è ritornata al suo assoluto concetto, e ad un tempo è giunta al Concetto. Dapprima essa è reale necessità, assoluta identità con sé, sicché la sua differenza, le determinazioni in lei rapportantisi l’una all’altra sono sostanze, libere realtà l’una rispetto all’altra. Cosi la Necessità è identità intrinseca o in sé: la causalità è la sua manifestazione, ove si è tolta la sua apparenza di sostanziale essere altro, e la Necessità si è innalzata a Libertà, non perché essa sparisce, ma perché la sua intrinseca identità si è manifestata, manifestazione che è l’identico movimento della differenza in se stessa, la riflessione dell’apparenza, come apparenza, in sé. Nella reciprocanza la causalità primitiva nasce dalla sua negazione, dal passivo, e muore in essa come un diventare, ma così che il diventare è insieme solo apparenza; il passare nell’altro è Riflessione in sé; la negazione che è il fondamento della Causa, è il suo positivo concordare con sé. Necessità e causalità sono ivi sparite. Esse contengono la immediata identità come concordanza e rapporto, e l’assoluta sostanzialità della Differenza, così l’assoluta accidentalità — primitiva unità di sostanziale differenza — l’assoluta contraddizione. La Necessità è l’ Essere, perché è; l’unità dell’essere con sé, che ha se stesso a fondamento, ma perché ha un fondamento, non è essere, ma apparenza, rapporto o mediazione. La Causalità è questo posto passaggio dell’essere o Causa nell’apparenza o essere posto, ed il contrario. E in quanto questa intrinseca identità