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288 la logica di hegel

un rispetto causa, e sotto un altro effetto: cosí essa gitta la forma nell’infinito semplice, e per questo perenne va e vieni di causa ed effetto esprime la sua impotenza di raggiungerlo e fissarlo. Perché la Causalitá è a sé estrinseca, essa nel suo effetto non ritorna in sé: il suo effetto diventa di nuovo essere posto in un substratum, come altra sostanza; questa lo fa di nuovo essere posto, o si manifesta come causa, e scaccia di nuovo il suo effetto da sé: onde il progresso degli effetti all’infinito. Parimente la stessa parte determinata come causa diviene effetto, donde una nuova causa, che come effetto ne richiede una nuova ecc.: onde il regresso delle Cause all’infinito. Ciascuno nella sua unità con l’altro è determinato come altro rispetto ad esso.

Identitá posta, e supponente.

Ma per il movimento del determinato rapporto di causalità la Causa non solo si spegne nell’effetto, e così ancora l’effetto, come nel formale rapporto, ma la Causa nell’effetto nel suo spegnersi diventa di nuovo, e l’effetto sparisce nella causa, e a un tempo in lei diventa di nuovo. Ciascuno si toglie nel suo porre, e si pone nel suo togliere. Perciò non sussiste un estrinseco passaggio di causalità da un substratum all’altro, ma il diventare altro è il suo proprio porre. La Causalità suppone così se stessa, o si condiziona. Perciò l’identità solo in sé essente, il Substratum, è determinato come supposizione, o posto rispetto alla Causalità effettuante, e la Riflessione solo estrinseca all’Identico sta ora in rapporto con esso.

iii

CONDIZIONATA CAUSALITÀ - EFFETTO E CONTRO-EFFETTO

O EFFETTO E TOGLIMENTO DELL’EFFETTO


Sostanza passiva e attiva.

La Causalità è attività supponente: la causa è condizionata. Essa si rapporta negativamente su di sé come supposto