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essenza 271

differenza assoluta di un intrinseco ed estrinseco. L’assoluto così è da una parte la negazione di tutti i predicati ed il vuoto; dall’altra la posizione di tutti i predicati; la più formale contraddizione. Nella estrinseca riflessione o nella formale dialettica questa posizione e negazione non è alzata ad una vera unità. L’assoluto non è perciò questo estrinseco determinare, ma la sua propria esplicazione, un mostrarsi quello che esso è — il fondamento ora posto dell’essenziale rapporto, che come solo rapporto non è ancora ritornato in questa sua identità. Come assoluta identità, ogni sua parte o determinazione è la totalità: la determinazione è una trasparente apparenza, divenuta nel suo essere posto differenza sparente. Le riflesse determinazioni essenza, tutto, parte, forza ecc. periscono nel loro fondamento o nell’assoluto. In questo perciò è niun diventare, niun riflettersi, né estrinsecarsi. Il movimento riflettente consiste ora nel togliersi: esso è la negativa esplicazione dell’assoluto. Questa esplicazione ha anche una parte positiva. L’assoluto è non solo l’abisso in cui periscono le determinazioni, ma il loro fondamento, quello che dà a loro come apparenza un sussistere: perché l’apparenza è non il niente, ma riflessione, rapporto all’assoluto: essa è in quanto l’assoluto apparisce in lei. Questa parte positiva trattiene il finito innanzi allo sparire, come immagine dell’assoluto; ma finisce nello sparire o nell’essere assorbito. Questa parte positiva è perciò solo un’apparenza: il vero positivo che contiene l’esplicato contenuto, è l’assoluto. Il finito pare che riceva il suo esplicarsi dal di fuori, e che l’assoluto sia il suo fine, non il punto di partenza, che è estrinseco all’assoluto. Ma l’assoluto è qui non il vero assoluto; ma un determinato, nella determinazione d’identità astratta; e perché solo identico o intrinseco, è un estrinseco, o l’assoluto della estrinseca riflessione. Cosi qual punto di partenza è esso stesso: comincia presso di sé e giunge presso di sé.

L’assoluto attributo.

L’assoluto qui non è l’assoluto-assoluto, ma un relativo; come semplice assoluta identità è nella determinazione della