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234 la logica di hegel

all’esistere è il vero esistere; ma rispetto all’essenza è un posto, negazione dell’essere ritornato in sé.

Ma negazione come tale — Bestimmtheit, non Bestimmung — la determinazione, non determinazione della riflessione.

Essere posto supposto o riflesso — determinazione della riflessione.

L’estrinseca riflessione comincia dall’immediato essere: in luogo del tolto essere cioè del negativo o essere posto tolto essa pone un altro, il concordare con sé o l’essenza — supporre. Ma questo altro è come negativo, è in quanto nega: il negativo è perciò se stesso. La riflessione nel togliere l’essere posto e concordare con sé lo pone di nuovo, ma come suo proprio negativo, come suo essere. L’essere posto come supposto non è più il Negativo come tale, ma il Negativo con sé riflesso, il porre che dal supporre è ritornato in sé — in questa unità del ponente e supponente la riflessione è determinante, e l’essere proprio è non l’immediato, non l’estrinseco, ma sua determinazione, e determinazione riflessa. Il negativo come qualità o essente è disuguale in sé: quindi momento sparente nell’altro. Ma nella determinazione della riflessione il negativo è uguale a se stesso, rapporto su di sé, e da questo ha il suo sussistere: perciò essenziale, non passante. Esso è se stesso: libero, senza attrazione o ripulsione rispetto agli altri — essenzialità o apparenza essenziale, cioè di sé in sé. Cosi l’essenza o la determinazione riflessa è determinata. Essa è i) essere posto, il negativo come tale, un non essere rispetto all’altro cioè all’assoluta riflessione in sé o all’essenza; 2) essa è riflessione in sé, immediato non più toglientesi, ma permanente, il Negativo uguale con sé, riflesso non nel suo altro, nel suo non essere, ma in se stesso.

Unitá della negazione e della riflessione in sé.

La riflessione in sé e l’essere posto sono differenti momenti della determinazione della riflessione: il suo essere posto è il suo essere tolto; ma il suo essere riflesso è il suo sussistere. Essa è