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vii. 1817 - progresso letterario | 53 |
chità, e con innanzi alla immaginazione Roma, Milano, Firenze, Giordani, Mai, Alfieri, Parini e Monti? L’ideale gli si mostrò tra le spine, dissonanza completa tra quello e il suo ambiente.
Com’è proprio delle nature delicate e solitarie, il suo stato abituale era una dolce malinconia, che lo disponeva alla tenerezza ed al fantasticare.
Ma presto, in così giovane età, la malinconia si voltò in tristezza, accompagnata e nutrita dalla noia, di cui ebbe un così precoce e un così acuto sentimento. Quel suo stato malaticcio gli tolse lo studio, e non ebbe altro schermo dalla noia che il suo pensiero, e quel pensiero, assiduo, aggravava il suo male.