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giovine, maraviglia e meraviglia, malinconia e melanconia, scola e scuola, comento e commento ecc. Abbiamo mantenuto titoli di opere e citazioni del Leopardi e di altri come appaiono nel manoscritto e nei testi riprodotti, anche se in qualche modo alterati, concordando con il criterio enunciato e adottato dal direttore di questa nuova edizione delle Opere desanctisiane (v. F. De Sanctis, Saggi critici, a cura di L. Russo, Bari, Laterza, 1952, III, p. 331) e solo abbiamo apportato nelle citazioni lievi correzioni (particolarmente di grafia e punteggiatura) dove si tratta di sviste dei copisti servendoci anche a questo proposito del testo dei giornali, in genere più corretto nelle citazioni. Eventuali interventi di qualche rilievo nel testo del discorso critico e delle citazioni saranno ad ogni modo notati nel corso dell’elenco delle varianti. Le citazioni e i titoli esatti saranno ripristinati sempre nelle note dell’edizione commentata, che seguirà a questa edizione critica. Abbiamo anche seguito fedelmente le virgolettature e le sottolineature (ridotte qui a virgolettature, salvo il caso in cui si trovino nel corso di frase già chiusa fra virgolette) dei testi riprodotti per seguire la precisa volontà del critico nel suo rilevare esplicitamente o incorporare frasi e parole leopardiane od altrui. Le note del De Sanctis sono contrassegnate da un asterisco.
Abbiamo poi ritenuto utile per il lettore non solo dare le varianti dei giornali (che indicheremo dal primo giornale, Roma, con Ro) rispetto al manoscritto di Napoli (che indicheremo con N) per i primi trentadue capitoli, e dei manoscritti rispetto alla Nuova Antologia per i capitoli XXXIII-XXXVI, ma riprodurre anche i brani e le espressioni cancellati nello stesso N e nei manoscritti di Avellino. Ed affinché il lettore possa ripercorrere il lavoro di rielaborazione del critico nel passaggio dal testo dei giornali a N, abbiamo dato conto degli spostamenti di brani uguali nell’ordine dei giornali e di N.
Poiché il lavoro di rielaborazione e di aggiunte è particolarmente notevole nei primi quattro capitoli, riproduciamo anzitutto il testo corrispondente dei giornali.
Noi dunque seguiremo Leopardi anno per anno secondo che si è andato svolgendo il suo ingegno. Ma perché questo studio ci dica il vero, è necessario che non mescoliamo i fatti di elementi preconcetti, lasciando da parte quel giudizio anticipato di Leopardi, che sta nella nostra mente.