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258 | giacomo leopardi |
gini sono vaghe, e le diresti note musicali, se nella loro generalità non fossero precise. E sono tutte attirate in un movimento ritmico, che, accompagnato dal gioco vario degli accenti, esprime le gradazioni del sentimento. Chi ha studiato bene il meccanismo de’ nostri versi, e soprattutto del nostro potentissimo settenario, in cui la posizione dell’accento quasi senza limite ti dà le più varie intonazioni, ammirerà gli effetti musicali che ha saputo cavarne il poeta, come nota della intensità e della velocità delle impressioni. Perciò questa si può chiamare la poesia del sentimento o del cuore.
Essa è il preludio musicale alle nuove poesie, alla sua terza maniera.