Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/71


iv. i «promessi sposi» 65

che a Manzoni pareva un genere ibrido, è appunto la grande novità che caratterizza questo secolo, e dov’egli è sommo, l’aver sostituito agl’ideali assoluti e astratti storie concrete e positive, in cui quelli acquistano un limite e diventano veri organismi storici. E il secolo in questa via ha talmente camminato, che oggi siamo giunti proprio all’opposto, all’assorbimento dell’ideale nel «realismo»: dico assorbimento, e non eliminazione o negazione; che sarebbe non un progresso, ma un’assurda caricatura.

L’originalità del Romanzo è dunque in questo, che l’ideale non è una idea del poeta, un suo proprio mondo morale foggiato dal suo spirito e che faccia stacco nel racconto, ma è membro effettivo ed organico d’una storia reale e concreta. Non è un ideale realizzato dall’immaginazione con processi artificiali, ma è un ideale divenuto già una vera realtà storica, e còlto così come si trova in una data epoca e in un dato luogo; onde nasce la perfetta obbiettività del racconto, e la concordia e l’armonia della composizione nella maggior semplicità dell’intrigo, sicché tu leggi tutto di un fiato sino all’ultimo, e il disegno ti rimane innanzi e non lo dimentichi più. L’Autore non vi si mescola, se non come un tuo ajuto, una specie di cicerone, che ti dà la spiegazione e l’impressione di quello che vedi, non senza qualche malizia a tue spese; ma chi ben nota, il suo spirito erra per entro al racconto come un alito armonico e sereno, che regola e contiene i movimenti, serbando nell’alterno corso delle cose e degli uomini l’equilibrio e la misura. Ciò che Manzoni andava cercando, e che gli parve non raggiunto e non possibile a raggiungere, cioè l’unità della composizione e l’omogeneità de’ suoi elementi, ancorché alcuni storici e alcuni inventati, è perfettamente conseguito, anzi è qui la sua originalità, qui il grande posto che tiene nella storia della nostra letteratura. Il suo Romanzo storico non è solo un bel lavoro artistico, ma è un vero monumento, che occupa nella storia dell’arte quel medesimo luogo che la Divina Commedia e l’Orlando Furioso.

Questa nuova posizione presa dall’arte sotto la forma di Romanzo storico, e penetrata ora in tutt’i rami, ha questo effetto, che non hai più un ideale che si appropria natura e storia come

5 — De Sanctis, Manzoni.