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manente legati, che Gertrude ed Egidio diventano necessarii, perché il ratto di Lucia avvenga. Quali sono dunque i mezzi del Manzoni per ispirarci il suo sentimento del positivo?

V’ha, o signori, celti avvenimenti che io chiamerò impersonali e patetici e che sono grandi avvenimenti storici, grandi non perché ad essi si collegano grandi nomi, come quelli di Bismarck e Napoleone nella guerra Franco-Prussiana, ma perché di una influenza cosí generale, che toccano 1 ’esistenza de’ piú umili cittadini. Da ciò risulta che rendendo questi fatti centro di quella storia, voi potete avere un fidanzato ed una fidanzata colpiti dalle sventure, e quelli avvenimenti in tanto sono importanti, in quanto si collegano alle sventure e alla sorte di essi.

Esempii di questi avvenimenti sarebbero, il terremoto, la carestia, la peste, i quali oltrepassano il giro de’ personaggi o di altro che ne fu la causa, e si diffondono, modificando le condizioni delle più umili esistenze. Questi sono gli avvenimenti che Manzoni sceglie, e voi vi ricordate la peste di Milano, la carestia, la guerra de’ Lanzecchinecchi ec. Ed essi sono avvenimenti impersonali e patetici, perché la vita avendo un suo stato normale, quando un avvenimento di questo genere percuote un popolo, ha forza di scomporre quel corso ordinario, far sorgere novelle condizioni, muovere le passioni, stimolare la vita interna, e farla estrinsecare, come le tempeste che turbano e sconvolgono gli abissi marini. E questi avvenimenti hanno stimoli più possenti di Don Rodrigo per mettere in movimento, e dare impulso alle passioni.

Il Manzoni con la sua sapienza di coordinazione vi presenta fin da prima una specie di quadro di getto dove tutti questi avvenimenti sono, direi così, in miniatura; sono la prima voce d’un mondo che deve nascere; io parlo della famosa orgia di Don Rodrigo, alla quale invitava i suoi bravi, gli amici, i nobili, e la borghesia rappresentata dall’Azzeccagarbugli. In questa festa, quando il calore del vino ha sciolto lo scilinguagnolo degli invitati, l’autore trova occasione di descrivere Il mondo di Lecco non solo, ma anche quello di Lombardia, che poi deve entrare nello svolgimento della storia; e voi vi rammentate ch’ivi si parla della carestia, degli avvenimenti politici; ivi comparisce quel tale Conte Duca, che verrà in azione più tardi; avete insomma in iscorcio il mondo storico impersonale e patetico.

Ma quel benedetto interesse storico, che vuole ispirare l’autore, lo fa eccedere in una parte della rappresentazione, nella proprietà e nell’armonia di essa; e poiché egli guarda quasi unicamente a quell’interesse per farci conoscere perfettamente quel secolo, egli non solo fa il racconto del fatto principale, ma c’intermezza delle digressioni, delle escrescenze, delle appendici o parti aggiunte, non per rilievo della parte principale, ma per un fine puramente storico. Cosí nelle prime pagine, quando compariscono i bravi, ed egli ci vuol persuadere che tutto è