Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
376 | nota |
Ecco le linee principali della lezione del De Sanctis; linee senza colorito, e senza calore. Il lettore immagini queste idee vestite dalla parola dell’eloquente critico, e comprenderà l’impressione, che ha dovuto risvegliare.
Il resoconto de La Libertà è preceduto da questa dicitura: «Dopo poche parole ai giovani che l’applaudivano, l’illustre prof, avantieri parlò presso a poco così». Ma da una notizia di cronaca dell’Unità Nazionale del 30 gennaio sappiamo che il De S. aveva esordito con queste parole: «Voi mi fate un’accoglienza di memoria; voi cercate in me il De Sanctis di venti anni fa, ed io cerco pure di trovare me stesso dopo tanti casi corsi, dopo tante lotte, tante speranze, tanti avvenimenti»; ed aveva conchiuso la lezione con questa dichiarazione (riferita in altro modo dal Torraca): «Ora dicono che io sia diventato positivo. Ebbene! Voglio darvi un consiglio positivo, ed è d’incitarvi allo studio».
Diamo ora un elenco delle correzioni che abbiamo apportato a testo del giornale (R), escludendo naturalmente gli errori di stampa più facilmente individuabili;
Lezione II. [L’ideale religioso degl’Inni» - Adelchi]. — In nota alla prima puntata di questa lezione (La Libertà del 7 febbraio) si legge la seguente avvertenza: «Questo non è che un riassunto della lezione, come si è potuto raccogliere, mentre il Prof, parlava». Ma prima di passare all’argomento della lezione il De S. aveva esposto ai giovani i suoi intendimenti circa la «scuola» che voleva formare, come risulta da una notizia di cronaca de La Libertà del 1 febbraio (in cui si precisava che «circa sessanta