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tezza dei resoconti, comprovata anche da alcuni errata-corrige inseriti nei giornali dove le lezioni venivano pubblicate (op. cit., p. LXXV). Ma non sempre questo criterio, che senz’altro condividiamo, ci pare sia stato applicato con la dovuta opportunità. In più luoghi infatti quell’aderenza ai giornali si risolve in una pura riproduzione diplomatica di essi, laddove un sia pur cauto intervento critico si rendeva necessario per la chiarezza o addirittura per la correttezza del testo. Citiamo alcuni esempi di lezioni scorrette od oscure dei giornali (R), riprodotte da MP:


p. 104 r. 1: «La sua vista s’è allargata», MP (R): «La sua vita s’è allargata»;
p. 124 r. 7: «gli lampeggia» (così già Ar), MP (R) «gli campeggia»;
p. 113 r. 21: «si rivolgono», MP (R): «si rivolgano»;
p. 185 r. 18: «produrrebbe un effetto», MP (R): «produrrebbe con effetto»;
p. 278 rr. 21-23: «quando poi, siccome pure aveva preso animo, l’altro compagno che non aveva ancora parlato, ricorrendo al ragionamento del più forte, ruppe il dialogo», MP (R): «siccome pure aveva preso animo, quando poi l’altro compagno ecc.»;
p. 279 r. 33: «e non c’è cosa che faccia più impressione» (così già Cr), MP (R): «e non c’è più che faccia impressione»;
p. 280 r. 28: «In quella digressione dunque» (così già Cr), MP (R): «In quella dunque»; ecc.


In numerosi altri casi, invece, quasi tutti riconducibili a quei brani che erano stati già editi dal Croce, dal Gentile o dal Cortese, le correzioni di MP, ricavate dai citati editori, non ci sono sembrate opportune, perché non richieste da ragioni di chiarezza o di correttezza, ma piuttosto da ragioni di «decoro», in contrasto con quei criteri di fedeltà professati all’inizio e giustamente seguiti in altre occasioni. Diamo qui un elenco di correzioni desunte da Cr, da Ge o da Co, a nostro parere superflue:
p. 93 r. ultimo: «sieno», MP (Co): «saranno»;
p. 118 rr. 21-23: «tanto da parte di quelli che parlano in nome di Dio che da parte di quelli i quali son contro Dio, di chi scomunica e di chi è scomunicato», MP (Cr): «tanto da parte ecc. in nome di Dio quanto da parte ecc., da parte di chi scomunica e di chi è scomunicato»;
p. 119 r. 30: «rispetto alla letteratura», MP (Cr): «di fronte alla letteratura»;