tazioni dai Promessi Sposi contenute nelle lezioni XIV-XV (Era Novella). Qui, in conformità con le predilezioni manifestate dal
De S. negli ultimi due saggi e nelle stesse lezioni raccolte dal Torraca, abbiamo puntualmente ricondotto le citazioni del romanzo, riferite dall’ignoto uditore nella lezione del ’42, alla lezione del ’27. Ne è venuto cosí un testo radicalmente diverso da quello fornito a loro tempo dal Croce (Cr) e dal Gentile (Ge), preoccupati essenzialmente di offrire una versione più stringata e meno provvisoria dei vari resoconti. Senonché, se da un lato le correzioni crociane e gentiliane si risolvevano nell’elaborazione di un testo formalmente più rigoroso, dall’altro lato esse tendevano ad attenuare la fresca vivacità del discorso desanctisiano, riconducendolo a un modello di prosa letterariamente più sostenuto (con una conseguente moltiplicazione dei segni d’interpunzione, nel senso già indicato a proposito dei Saggi). Diamo qui alcuni esempi di tali correzioni dirette a «purgare» l’espressione presumibilmente desanctisiana:
p. 119, r. n: «tiene in mira», Cr: «ha di mira»;
p. 121 r. 17: «capisce sé», Cr: «intende sé»;
p. 124 r. 15: «quando ha a fare con questi due», Cr: «quando si trova innanzi questi due»;
p. 132 rr. 15-17: «e se protraete ancora per poco questa situazione, diventa languida; nulla la farebbe camminare», Cr: «e se protraete ecc. si cade nel languido»;
ivi r. 18: «Il poeta inventa una specie di macchinetta», Cr: «Il poeta ricorre, starei per dire, a un espediente» (la stessa espressione a p. 143 r. 15: «tutto ciò si riduce a una semplice macchinetta poetica», Cr: «tutto ciò si riduce ad una semplice macchina poetica»);
p. 134 rr. 22-23: «quell’amore tenace che non può cacciar via», Cr: «quell’amore tenace che non può strappar dalla sua anima»;
p. 135 r. 6: «Il poeta invece vi gitta come un antecedente tutta la storia terrena di lei», Cr: «il poeta invece pone ecc.» (analogamente a p. 187 r. 24: «l’autore vi gitti il nome della figlia e della moglie del Carmagnola», Ge: «l’autore vi dia ecc.»);
p. 145 r. 21: «sarebbe una storpiatura», Cr: «sarebbe una sconciatura»;
p. 203 rr. 15-16: «si vedono alcuni darsi alle gambe», Cr: «si vedono alcuni cedere, sparpagliarsi»;
p. 214 r. 11: «Manzoni... fece un canto», Cr: «Manzoni... scrisse un canto»;
p. 288 r. 17: «giorno appuntato», Cr: «giorno stabilito»;