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326 | appendice |
nita» sarebbe ridicolo quando non fosse delicatamente trattato. Manzoni ha contrapposto il cadavere e la moltitudine, ma li ha caratterizzati distinguendoli; sentite che il cadavere è in questo stato per la morte, e la folla per lo stupore, grazie allo sviluppo dato dal poeta con brevi e gravidi epiteti.
Stette la spoglia immemore, |
detto d’un uomo volgare, che non ha che ricordare, sarebbe ridicolo; qui, mentre mostra la spoglia giacente, vi fa lampeggiar tutta la sua vita passata; ed è commentato dal verso seguente:
Orba di tanto spiro. |
Se ha rappresentato siffattamente il cadavere di Napoleone, quando de’ dire «così» della moltitudine, lo sviluppo è differente. Udendo un’avventura inaspettata noi gettiamo la persona indietro come percossi:
Così percossa, attonita La terra al nunzio sta. |
Dopo questo primo stupore, si ridestano le facoltà nostre; pensiamo senza parlare.
Ei fu. Siccome immobile, Dato il mortal sospiro, Stette la spoglia immemore, Orba di tanto spiro, Così percossa, attonita La terra al nunzio sta. |
Muta pensando all’ultima Ora dell’uom fatale; Né sa quando una simile Orma di piè mortale La sua cruenta polvere A calpestar verrá. |