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fa sgorgare l’indignazione più di un fatto reale in contraddizione con un’apparenza traditrice. Ma vedete ad un tratto la tinta ironica. Qual meraviglia? «Così va sovente il mondo... voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo ». Ironia finissima, perché oggi il mondo va allo stesso modo. Essa facendoci sorridere e passare da una scena tragica a un tratto comico, mette i personaggi in comunicazione coi lettori.

Talvolta avviene che la temperatura è poco elevata nel mondo artistico, e molto in quello de’ lettori, e si produce anche dissonanza. Pigliamo ad esempio il momento in cui Renzo, [Agnese] e Lucia debbono allontanarsi per sempre dalla loro patria, da quel paese che il poeta ci ha fatto conoscere, da quei monti, da quel lago, da quei belli villaggi, che abbiamo ammirati nella prima descrizione. I tre profughi sono popolani; e sono essi al livello dei lettori? È possibile in quel caso rappresentare tutt’i pensieri da cui è assalito l’animo di chi abbandona per sempre il proprio paese? Vediamo la barca, sentiamo il tonfo de’ remi, la luna mostra da lontano il paese a cui sono volti gli sguardi de’ tre personaggi; si vede il palazzotto di don Rodrigo che il poeta con subita associazione d’idee paragona a « un feroce che ritto nelle tenebre sopra una compagnia di giacenti addormentati, vegliasse meditando un delitto ». Lucia guarda più là, discerne la sua casetta, la chioma del fico, la finestra della sua stanza, e allora si appoggia sul gomito, finge di dormire: — piange! E Renzo? E Agnese? Silenzio perfetto. Quante cose dice quel pianto! Il poeta se ne fa interprete per metterlo in comunicazione col mondo più elevato degli spettatori, e fa quell’addio che tutti ricordate. Quel pianto per Lucia erano immagini confuse, che il poeta traduce in immagini prima più generali e poi più particolari di Lucia. Ella, vedendo la sua casa, pensa? No, piange. Anche noi in simili casi prima di riflettere c’inteneriamo. Quelle che pensa Lucia son cose che una giovane non dice nemmeno a se stessa : per esempio quella casa le ricorda gli amori con Renzo, ma nella sua pudicizia non può tradurre ciò che ella sente in quel momento; i pensieri che quella vista le risveglia in mente e che non può dire a se stessa, si