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x. la morale cattolica 243

Lucia. Che cosa è questo? È lo spirito democratico, è l’eguaglianza rappresentata non in modo generale, ma sentita. Dopo la lettura di quel libro si rafforza in voi quella dottrina dell’uguaglianza che un giorno sarà realtà.

È una concezione eminentemente religiosa. Notate, non dico cattolica. Consultate le vostre impressioni: non è il sentimento strettamente cattolico che opera.su voi; perché se si parla di abusi, voi trovate nel romanzo Gertrude, e il poeta s’incollerisce contro il cattolicismo depravato a quel modo. C’è qualche cosa al disopra del cattolicismo preso in quel senso, ed è lo spirito religioso, che non è di questa o di quella religione, ma qualche cosa che si confonde col sentimento della virtù, della moralità umana, e che noi non possiamo cacciar via senza sentire affievolito quel sentimento naturale.

C’è la confessione, sì, ma non è secondo le forme materiali a cui l’ha ridotta la religione cattolica: è elevata in una regione pura, quella dell’indefinito sentimento religioso. Il peccatore sente nascere nel suo cuore la conversione, afforzata e compiuta dalla efficace parola di un altro, che lo guarisce interamente. Questo sentimento fa dell’incontro di Federigo Borromeo e dell’Innominato un capolavoro. C’è la carità, ma il cappuccino che chiede e ripone nella sua sporta i due pani del perdono, che ha di comune colle indulgenze e con le dispense? Lucia ha fatto voto di non sposare nessun uomo e darsi a Cristo. Ma quando si tratta di sciogliemela, credete che ci sarà bolla pagata a un tanto fisso? Tutta questa parte plebea e volgare è annullata; il padre Cristoforo, divenuto padre ideale de’ due fidanzati, divenuto apostolo, scioglie Lucia dal voto. C’è la predica (perché tutto il mondo cattolico è ne’ Promessi Sposi, ma in modo che si collega colla poesia); ma è qui il predicatore che fa citazioni, esordi e perorazioni, e che non innalzando il popolo a sé, ma abbassandosi a livello del popolo, ne fomenta i pregiudizi e lo rende più superstizioso, lo materializza anche di più? Ma guardate al lazzaretto: lá è il padre Felice, l’ideale del predicatore come lo concepisce Manzoni, che in luogo di compatire i pregiudizii della moltitudine ignorante che lo ascolta, si