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vii. il sentimento nazionale 197

Ma, naturalmente, anche nelle società segrete ci erano gli esagerati e i moderati. Quali erano le idee di quelli? Tutte coteste belle cose che si vagheggiavano, essi credevano si potessero conseguire da un momento all’altro. Dall’altra parte erano i moderati, o, come si chiamavano, i «federali», i quali aveano sede nel Piemonte, e ciò vi farà comprendere gli avvenimenti posteriori. Anche questi volevano l’unità nazionale; ma come meta lontana, come tardo frutto de’ loro sforzi: si contentavano per allora di un regno da costituirsi nell’alta Italia, sotto la dinastia di Savoia, forte abbastanza per impedire le aggressioni straniere, e confederato cogli altri Stati. Studiando la storia de’ tempi posteriori, potrete vedere le conseguenze di queste idee nelle lotte della piazza.

Nel campo opposto, gli avversarii anch’essi si stringevano in società, principale la sanfedistica. Organizzavasi il partito ecclesiastico superiore per tentare di difendersi, specialmente quando in Francia si minacciava l’esistenza di ogni religione, e con cardinali e vescovi erano preti e frati. Lì quanto di più colto, d’intelligente, di onesto avea l’Italia; qui, dicono gli storici di quel tempo, la feccia della popolazione (i «ciociari» dicevasi in Roma), collegati co’ briganti. Voi vedete come la storia di oggi non fa che riprodurre una storia piú antica.

A Lugano ultimamente furono trovate molte carte, specialmente riguardanti queste società segrete, delle quali si conosce tutto, per conseguenza. È caratteristico il giuramento de’ sanfedisti, perché ne dimostra i sentimenti feroci. Ogni nuovo socio dovea dire presso a poco così: — Giuro odio implacabile contro i nemici della nostra una, santa e vera religione, cattolica, apostolica, romana: giuro di spandere fino all’ultima stilla il sangue degl’infami liberali senza rispettare età, sesso e grado — ; e voi sapete come questo giuramento fu mantenuto a Napoli, nel miserando eccidio del ’99.

Anche i sanfedisti aveano i moderati, alla testa de’ quali erano i Gesuiti, più intelligenti, più colti, più astuti e perciò più acconci alla moderazione, essendo anche capaci di gridare la Repubblica e di predicare il regicidio. Questi moderati erano chia-