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vii. il sentimento nazionale 189

caso che Manzoni voglia scrivere un’altra tragedia, a scegliere per argomento la cessione di Parga, in cui è naturale il patetico. L’argomento non piacque a Manzoni e ispirò più tardi Berchet.

Goethe fa però notare l’artifizio con cui Manzoni ha condotto la tragedia all’emozione. Due sono in questa i momenti patetici: il Coro e la catastrofe, la morte di Carmagnola. Non è bene suscitare il patetico sin dal principio, quantunque sia assai facile ottenerlo. Ma il poeta accorto fa scaturire le lagrime all’ultimo, come risultato di tutto ciò che precede: non vi dà subito la commozione, difetto che ha talvolta Alfieri, il quale sin da principio s’innalza alle più alte regioni del pathos.

In questa tragedia son prima due atti, i quali scorrono tranquilli, senza alcun movimento che possa aver somiglianza coll’emozione, e servono a preparare lo scoppio ultimo, il Coro. C’è poi la catastrofe, con le lagrime della moglie e della figlia, lo strazio di Carmagnola che si volge all’altra vita: bella scena, preparata da tre atti antecedenti, dice Goethe, a guisa di fiume che scorre per lungo tratto tranquillo, e presso al mare copre le sue onde di schiuma e fa sentir quel rumore che annunzia la concitazione interna.

Le scene così ben distribuite, i caratteri così bene accentuati, il patetico così bene ottenuto, formano un complesso che Manzoni chiama «metodo», e Goethe trova la tragedia lodevole pel metodo. Tutto questo ci è, e tutto è degno di lode. È raro trovare una tragedia in cui il metodo, come dice Goethe, o meglio il meccanismo, la consonanza delle parti tra loro, sieno concepiti ed eseguiti con maggior finezza.

E nondimeno è questa una tragedia ove non spira un alito di vita, tranne in questi momenti patetici notati dal gran poeta tedesco. La tragedia cade perché in mezzo a tanti fatti aggregati insieme non sentite una situazione potentemente rappresentata. Ciò conferma quello che dissi, cioè che per giudicare di lavori si dee in essi distinguere la parte essenziale dall’accidentale. Un lavoro può avere buon meccanismo esterno, caratteri ben disegnati, può avere il patetico ed essere scritto in modo anche su-