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vi. «il conte di carmagnola» | 175 |
trovasi nelle parti, allora tutto è vivente; quando ciascuna parte è per sé sola, quando si perde il sentimento del tutto, comincia la dissoluzione, o come direbbe Machiavelli, la corruttela.
Per uscire dalle astrazioni, prendiamo per esempio un tutto, lo Stato. Lo Stato non è questo o quello individuo, questa o quella istituzione, è la società nel suo insieme. Se manca il sentimento dello Stato in tutte le sue parti, allora Luigi XIV dice: — Lo Stato son io — ; il diritto divino dice: — Il governo mi viene da Dio — . Lo Stato è la totalità, il suffragio universale, diremmo oggi. Le parti di esso sono: il Re, il Parlamento, i Consigli Provinciali e Comunali, le Corti, le classi: borghesia, nobiltá, clero, popolo minuto, ecc. Quando è vivente lo Stato? Quando in tutte queste parti è vivo il sentimento del tutto a cui appartengono. Quando s’incancrenisce e si avvia alla dissoluzione? Quando il sentimento dell’insieme è smarrito nei singoli membri, quando per esempio quei funzionari, come li chiamano, non esercitano le loro funzioni per lo Stato, ma per interesse proprio, e le classi sono divise per moralità, intelligenza, benessere, concetto della libertà; quando trovate di quegli spacchi che formano il pericolo della società latina, di quegli abissi profondi tra la borghesia illuminata e il popolo analfabeta. Allora avviene ciò che in un corpo morto. Quando l’uomo muore il corpo non è ancora disciolto, questo tiene tutte le parti dell’uomo vivo, ma è morto perché le parti non funzionano più, non sono più organi rispetto al tutto. Ciascuno di quelli elementi cessa di essere «partecipe» dell’insieme, diventa elemento a sé, e il tutto si scioglie.
Lo stesso avviene in una composizione poetica, che è una totalità vivente quando tutti gli elementi sono «parti», quando ivi è vivo il sentimento e l’intelligenza del tutto a cui appartengono. Se l’insieme è scarsamente rappresentato in quelle parti, la composizione, quantunque meccanicamente ben congegnata, è morta. Quando il poeta ha ben concepito l’insieme, la totalità della vita, e questa totalità è rappresentata in tutte quelle parti, allora la composizione è viva.
Se il poeta dunque ha ben concepito la totalità, se tutti gli