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vi. «il conte di carmagnola» | 173 |
così. Che cosa ha voluto fare? Rappresentare la lotta tra il potere civile e il potere militare, quello personificato dal Senato, questo dal Conte di Carmagnola. Da una parte il potere militare turbolento, indisciplinato; dall’altra il potere civile conscio della sua debolezza, furbo, volpe come quello è leone. Ultima conseguenza è che il leone è vinto dalla volpe, trionfa il potere civile, il Conte soggiace.
Questa idea drammatica come l’ha condotta Manzoni, dobbiamo ora vedere. La vita del Conte abbraccia molti fatti. Manzoni prende per punto di partenza l’arrivo di Carmagnola a Venezia; egli è innanzi al Senato, il quale dopo aver deliberato gli dà il comando delle truppe. L’ultima scena del dramma è la stessa: il Senato veneziano, e Carmagnola innanzi a lui. Il punto di partenza e la fine sono situazioni identiche, con questa differenza, che al principio il Senato dà il comando a Carmagnola perché fida in lui, all’ultimo lo condanna perché non ha più fiducia in lui. Fin qui tutto è liscio, v’è coesione fra le parti, ciò che Manzoni chiama «ideale del dramma». Egli ha innanzi due tipi. Marco e Marino; Marino che rappresenta il potere civile, il Senato; e Marco anch’egli senatore, che rappresenta gl’istinti generosi della parte del Conte di Carmagnola.
Questo è il succo della lettera, questo il sistema di Manzoni. Non discuterò ciò che dice Chauvet, critico dell’antica scuola, classico; ma quello che Manzoni dice aver voluto fare. Egli sostiene che non può esserci interesse tragico senza fondamento storico, e dato questo non può esserci unità di tempo e di luogo. Noto l’assoluto di questi principii. Possono esserci casi in cui la tragedia abbia fondamento storico; ma chi vi dá il diritto di dire che non può farsi una tragedia su base inventiva? Lo stesso si può dire a Chauvet: — Voi mettete a base della tragedia l’invenzione; ma chi vi dá il diritto di dire che non può esservi tragedia con fondamento storico? — .
Manzoni dice: — Guardate il fanciullo. Se gli raccontate un fatto maraviglioso, prima di tutto egli domanda: è accaduto? Se gli dite no, egli alza le spalle, non ci s’interessa più. Lo stesso è del popolo che per parte sua è il fanciullo della storia — . Ma