Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/152

146 lezioni

non si ricorre ai concetti ma ai fatti. Perché la parola è obbligata a mettervi successivamente innanzi i fatti maravigliosi, la pittura li raggruppa in un quadro solo e vi produce impressione immediata. Per sentire il maraviglioso in poesia siete obbligati a percorrere successivamente tutta una serie, e poi l’immaginazione deve formarsene un quadro ideale; essa è obbligata ad un lavoro faticoso di ricostruzione. Quando invece avete un quadro innanzi, tutte le idee e i fatti aggruppati nel quadro vi dànno una impressione simultanea. Nell’arte le impressioni «mediate» sono seconde impressioni, après coup, come dicono i Francesi, e ci lasciano freddi, mentre niente è così irresistibile come l’impressione instantanea che vi viene dalla vostra visione.

Come farà il poeta per rimediare a questo difetto non suo, ma dello strumento che adopera? Ricorre al sistema de’ gruppi, che è un grande ed efficace strumento di poesia. Che cosa sia questo sistema, ve lo spiegherò ora.

Che cosa è dunque il sistema de’ gruppi? Si tratta di fare colla parola quello che fa il pittore: rompere le distanze, sopprimere i tempi, togliere la successione negli avvenimenti, fonderli, aggrupparli, e di tanti avvenimenti diversi per tempi e per luoghi formarne un solo che produca impressione instantanea.

Per uscire dalle astrazioni, vi darò qualche esempio; e prima, le battaglie di Napoleone. Se il poeta rappresentasse successivamente le diverse battaglie, Marengo, Austerlitz, Waterloo, per quanto ciascuna sia interessante, sarebbe impossibile per voi avere quell’impressione che viene dal simultaneo e dall’insieme; avreste impressioni successive, lente, mediate. Che fa il poeta? Vi deve dare un quadro come il pittore, deve emulare costui. E in che modo? Trovando un’immagine che faccia da centro, intorno alla quale si aggirino avvenimenti, tempi e luoghi; togliendone ciò che è successivo in realtá e presentando un effetto d’insieme. Quando per esempio egli dice:

Di quel securo il fulmine
Tenea dietro al baleno;
Scoppiò...