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— esclamò ad un tratto, volendo negare per la confusione l’importanza che intimamente attribuiva alle parole del giovane. — Noi non facciamo altro che continuamente alternare le ipotesi. Se la contessa non si è uccisa è stata assassinata; se non è stata assassinata si è uccisa! Il delitto è opera della nihilista, se non l’ha commesso Zakunine; se la nihilista è innocente, il reo è Zakunine! La vostra passione non è una prova! Finchè non mi verrete a portare una prova più valida delle vostre appassionate affermazioni, se pur vorremo essere molto severi con gli accusati non potremo far altro che proscioglierli entrambi per insufficienza di indizii!

E, quasi bruscamente, lo congedò.

Rimasto solo, diede ordine che non fosse introdotto più nessuno. La gravità dei nuovi pensieri e l’irritazione che lo animava contro sè stesso non gli consentivano d’occuparsi più d’altro.

Il ragionamento suggeritogli dal Vérod era naturalissimo: come negarne il valore? Se egli aveva ammesso tante cose per dubitare della confessione della Natzichev, come non ammettere questa? Era la più considerevole. La passione del giovane serviva dunque a qualche cosa e la freddezza sua propria non serviva a nulla, se il giovane vedeva più chiaramente di lui?

Certo, senza l’artifizio adoperato con la nihilista, tanto il principe quanto ella stessa avrebbero con-