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Dunque l’ipotesi è assurda. Volete rifarvi con la nihilista? Amando il principe questa era gelosa della contessa e perciò l’avrebbe uccisa? Ma qui le difficoltà non sono minori, al contrario! Prima di tutto si dovrebbe dimostrare che sono amanti, cosa che negano; poi, quando pure ciò si provasse, perchè la Natzichev uccidesse la contessa bisognava che quest’ultima fosse d’ostacolo all’amor suo. Come mai? La disgraziata sapeva e poteva forse vietare al principe di andarsene con altre donne? Che ombra poteva ella dare alla nihilista? I due Russi non erano liberi di continuare a starsene insieme a Zurigo? Se l’omicidio non si può ragionevolmente imputare nè all’uno nè all’altra, potremo supporre che lo abbiano commesso insieme? L’assurdità sarebbe doppia! Ora, se la vostra amica non avesse avuto ragione di fuggire la vita, noi dovremmo, quantunque poco fondato, accogliere il sospetto dell’assassinio. Ma i motivi che l’avrebbero spinta ad uccidersi non solamente non mancano, ma abbondano. Voi avete nondimeno dalla vostra parte un argomento, uno solo....

Il Ferpierre sostò un momento per riprendere fiato. Roberto Vérod restava nell’attitudine con la quale lo aveva udito: a capo chino, le mani strettamente congiunte, come quegli che aspetta un colpo mortale.

— Nella situazione della contessa d’Arda, tra