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la messa di nozze | 69 |
no mantenuti fedeli al proponimento di esser sinceri, di uniformarsi alla realtà esteriore ed intima, alla verità necessaria ed amabile. Ma ora, no; ora non più; ora non riconosceva altra verità fuorchè il suo dolore, altra realtà fuorchè il bisogno di lenirlo; ora non chiedeva, non aspettava, non cercava altro che una menzogna, ma pietosa e salutare. E non ne trovava, e non ne sperava. Ella non gli avrebbe mai scritto, come non gli aveva mai detto: «Amo te solo, odio mio marito». Una simile certezza lo avrebbe forse pacificato, gli avrebbe dato forza per sopportare le separazioni, le contrarietà, la partecipazione di un altro al possesso di quel corpo la cui anima sarebbe stata tutta sua. Egli doveva invece contentarsi di una parte di quella vita, della minor parte. L’avrebbe forse totalmente perduta, se il marito non fosse andato più via. Non era questo il pericolo? Che fare per evitarlo, come riprendersi il suo bene, senza che nessuno, mai più, glielo potesse contendere?...
Talvolta egli avea tentato di reagire contro la passione, di resisterle, di contenerla. Altri amori giudicati necessarî alla sua vita