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la messa di nozze 51

me da viaggio, con la tunica a cintola, i calzoni corti, le gambe strette dalle lunghe uose, rivelava l’abito del comando, la professione marziale. Fermo contro la murata, non si sporgeva, portava soltanto la mano all’orecchio per cogliere le parole che la moglie ed il figlioletto gli rivolgevano dalla riva, e rispondeva con qualche monosillabo, od a brevi cenni del capo e della mano, mentre l’adolescente che era seco, un collegiale di forse dieci anni, gridava saluti e domande al fratellino ed alla madre. Costei, addossata ad una presa d’ormeggio, riparata contro il sole dall’ombrellino appoggiato alla spalla, non si rivoltava, pareva non sospettasse neppure la presenza dei due amici, dell’amante, e Perez era talmente compreso dall’ambascia di quest’ultimo, che temeva di doverla vedere da un momento all’altro prorompere. Con le mascelle contratte, coi pugni chiusi, Lodovico guardava così fiso il nuovo arrivato, che costui avrebbe finito con l’accorgersene; ed ecco: già pareva a Perez che se ne fosse accorto, che volgesse su loro uno sguardo inquieto e sospettoso.

— Moviamoci.... Vieni da questa parte....