Pagina:De Roberto - La Messa di nozze.djvu/51


la messa di nozze 41

opera di costoro, ai quali le creature dolorose si sottopongono perchè non possono fare altrimenti, perchè una stolta legge sancisce l’iniqua necessità? Agguagliate a semplici cose, a proprietà materiali, private dell’esercizio della volontà e della libertà, esse sono sopraffatte nello stato d’inerzia, d’incoscienza, di sorda e cupa e disperata ribellione: tu non puoi provare gelosia, ma ira, sdegno e pietà. Lo so: qualche altra volta ti hanno mentito, giurandoti di amare te soltanto, di restar fredde e insensibili fra le braccia dell’altro; ma non ti sei accorto della menzogna, l’hai creduta perchè ti giovava crederla, e te ne sei compiaciuto e inorgoglito. Io sono dinanzi a una creatura a cui ho chiesto, da cui ho ottenuto sempre e soltanto la verità. Non solamente ella non mi ha detto che detesta suo marito, ma mi ha confessato di amarlo. Di amarlo, ti dico, e non sarai tu quello che ti stupirai perchè ci ama entrambi. Tu sai le complicazioni reali del cuore, così diverse dalla schematica semplicità che gli attribuisce la convenzione, la presunzione, l’ipocrisia. Lo ama, d’un amore senza dubbio diverso dal mio: ma che importa? Che consolazione me ne può ve-