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la bella morte 319

mamento scendevano sulla nave, accorati, umiliati, mentre ciascuno riprendeva il suo posto di manovra, corse nel silenzio tragico l’ansiosa domanda mormorata di bocca in bocca:

— Chi è?... Ma chi è?...

Al primo annunzio, nello slancio concorde di tutto l’equipaggio, nel bisogno di volgere tutte le forze all’opera di salvezza, nessuno si era indugiato a chiedere il nome, il grado, l’ufficio del naufrago. Ora tutti volevano sapere, ma nessuno era appagato. Solo Roccaforte, coi pugni chiusi, le mascelle contratte, incontrando lo sguardo febbrile del secondo, disse, senza essere interrogato a parole:

— Sì, comandante: è Carleoni....

Barbarini si prese la fronte tra le mani:

— Come dirlo al padre?

Ma già la voce del capo lo chiamava sulla plancia:

— Comandante Barbarini!

Ed egli accorse, e sulle prime non ebbe bisogno di parlare.

— Vede in quali condizioni ci troviamo? — diceva Carleoni, con voce grave. — Siamo nell’impossibilità di far nulla. E quan-