Pagina:De Roberto - La Messa di nozze.djvu/323


la bella morte 313

correvano, come bagliori fosforici, le spume squassate e dissolte in nembi di pulviscolo; la prora s’affondava più basso, le masse d’acqua franavano da più alto. Ora anche dalla plancia venivano i gridi d’avvertimento lanciati col portavoce dall’ufficiale di guardia:

— Attenti a prora!... Attenti a prora!...

La voce del capo echeggiò a un tratto, concitata:

— Cerchi di sollecitare, Barbarini!... Non mi piace di veder lì quella gente!... Faccia sgombrare presto il castello!...

E Barbarini, accostandosi agli uomini, ripetè:

— Su, Carleoni.... Carleoni, dov’è?...

Nel gruppo degli uomini uniformemente incappottati, coi cappucci abbassati, non si riconosceva nessuno.

— Eccomi, comandante....

— Ha sentito?... Si sbrighi!...

— Ancora un momento, e avremo finito.... Animo, figliuoli.... Lavoriamo di lena!... — Sottovoce, ai più vicini, con aria gioconda, soggiunse: — Anche sulla plancia c’è cattivo tempo, stanotte!... Sbrighiamoci, e vi manderò una bottiglia!...