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la bella morte 307


— Pensa, Marco, — riprese il giovane, — che noi andiamo a far rispettare la nostra bella bandiera, le ragioni della civiltà, i diritti dell’umanità....

— Taratatà! — interruppe Roccaforte, con un sorriso tinto d’ironia. Per un ritorno d’amarezza, per un bisogno di contraddizione, esclamò: — Alla grazia della civiltà imposta con le cannonate!

— Ma se ci aggrediscono, dobbiamo difenderci! — protestò Luigi, fervidamente. — La guerra non è finita, nel mondo, con tutto l’amore che lo governa! La vita non è semplice, il cielo non è sempre d’un colore. Vi sono albe radiose e tramonti insanguinati. Un marinaio dovrebbe sapere che le calme si alternano con le tempeste!

— Ma allora non parlare di civiltà, per l’amor di Dio! Parla dei diritti del più forte, e saremo d’accordo.

— I più forti sono anche i più degni.... o i meno indegni, se preferisci! Pensa alla somma d’ingegno, di studio, d’amore che rappresenta questa nostra bella «Siracusa», la metallica selva delle macchine, dei motori, delle artiglierie! Questa nostra forza che pare bruta ha un’anima, è l’espressione