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la bella morte 301


— Va bene! I miei complimenti! Ma potevi tornare mezz’ora prima, che diamine!

— Non potevo! Non sai!

Dopo aver lasciato il braccio dell’amico, glieli afferrò tutti e due, con più forza, e mentre i muscoli s’irrigidivano e lo sguardo sfavillava, la voce balbettava:

— Se sapessi! Questa partenza, il mio terrore, senza questa partenza improvvisa spasimerei ancora.... Tutto era stato invano, fino all’ultima ora, fino all’ultimo istante.... M’avrebbero dichiarato disertore? Che importava!... M’importava, sì, per il mio povero babbo; ma mi sarei ucciso. Tanto, non potevo durare più a lungo in quello spasimo.... Non me ne importa di morire, neanche ora, sai!... Venga la morte, ora!... Ma per un’altra ragione: perchè la vita m’ha dato tutto ciò che poteva darmi; perchè nulla, mai, nessun altro giorno simile a questo sorgerà mai più per me....

Un fiume di parole roventi, mal connesse; fremiti nelle mani abbarbicate alle braccia dell’amico, lampi negli occhi gonfî di lacrime.

Roccaforte, con voce d’indulgenza quasi paterna, disse: