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298 | la bella morte |
fretta ora che il secondo si allontanava dal castello e che il comandante non stava più sulla plancia, il giovane, già assorto e come assonnato, ordinò al primo nocchiere:
— Nostromo, facciamo presto a passare le rizze in catena!
Il lavoro degli uomini non gli parve sollecito abbastanza.
— Su, svelti, — li spronò; — non v’incantate!
Nè l’operazione era ancor finita, che egli gridò verso la plancia, dove Barbarini parlava con l’ufficiale di guardia:
— Le áncore sono rizzate!
— Faccia rompere le righe!
Il giovane corse alla scala. In quel punto il fischio di «Pronti!» echeggiò all’altra estremità della nave; subito dopo si udì la voce dell’ufficiale di guardia ordinare:
— Ammaina bandiera!
Tutta la gente si scoprì, voltando il capo verso la bandiera nazionale che discendeva, distesa e flagellata dal vento, lungo l’asta. Luigi Carleoni, subitamente fermatosi sul boccaporto, restò col berretto in mano più che tutti gli altri, guardando verso la poppa, verso la terra svanente nell’ombra del rapido crespuscolo.