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la bella morte 293

gio. Il figlio del comandante assente, sul punto d’esser dichiarato disertore! Pochi, i maligni, si compiacevano del caso; la più gran parte dei marinai se ne dolevano, per il rispetto e l’amore che i due Carleoni, comandante e ufficiale, si meritavano.

Cinque minuti prima delle cinque, dopo aver fatto avvertire gli ufficiali che prendessero i loro posti, Barbarini ordinò a quello di guardia:

— Chiami i fischi al centro.

Il primo nostromo diede il segnale, tutti gli altri nocchieri accorsero, e i fischi ordinanti il posto di manovra si levarono, come una scappata di razzi sonori, come i sibili e i gorgheggi d’un’uccelliera. In mezzo a quel concerto la voce dell’uomo di vedetta piovve dall’alto dell’albero:

— Un battello borghese dirige verso il bordo.

Roccaforte lo aveva già avvistato. E finalmente il suo incubo si dissipava, egli traeva ora liberamente il respiro riconoscendo Luigi Carleoni nell’alta figura ritta a poppa della barca che due vogatori facevano volare sulle acque, remando furiosamente, sollevandosi e rovesciandosi sulla