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la bella morte 287

A terra tutti dovevano ormai sapere che la «Siracusa» stava per salpare; se egli non accorreva, bisognava credere che non volesse — o non potesse. Che fare? Se neanche l’attendente lo avesse trovato? Andare a cercarlo personalmente, mentre era ancora in tempo?...

— Signor comandante, — disse risolutamente al secondo, che sorvegliava alle gru l’imbarco delle provviste, — il ritardo di Carleoni m’inquieta. Permette che vada a cercarlo io stesso?

— Ha mandato l’attendente?

— Sissignore, ma ho paura che non lo trovi.

Sul viso di Barbarini si lesse una penosa esitazione. Ma prima che ne uscisse, il capo macchinista gli si avvicinò.

— La macchina è pronta. Posso provarla?

— Perbacco! Ha fatto miracoli! — rispose il secondo, guardando l’orologio e sorridendo d’un riso un poco stentato. — Non ha fatto mai così presto!... Ma il comandante ha ordinato oramai che si parta alle cinque. Provi il timone, per ora!...

E rivolto a Roccaforte, dopo aver congedato con un saluto il capo macchinista: