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la bella morte 279

Barbarini al primo medico; — non avremo una comoda traversata. Dice il comandante se credi di sbarcare i due ammalati?

— Uno soltanto, il timoniere. L’altro va meglio.

Mentre l’infermo, pallido, esangue, era portato su, nella barella, i primi gruppi degli sbarcati ritornavano a bordo; poco dopo giunsero insieme i due guardiamarina. Una barca da nolo portò un altro fattorino del telegrafo con un espresso: un piego del ministero degli Esteri. Barbarini, dopo averlo mandato al comandante, vedendo che il suo figliuolo tardava a tornare, e concependone qualche inquietudine, fece chiamare il sottotenente di vascello Marco Roccaforte.

— Lei è molto amico di Luigi Carleoni: sa dove si potrebbe trovare, a quest’ora?

— Non so, comandante.... Forse.... — Parve che il giovane volesse dire qualche cosa; poi, come non potendo o non volendo spiegarsi, ripetè: — Non so davvero.... Potrei domandarne all’attendente.

— Sì, vada; e lo spedisca a terra, se occorre.