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la bella morte 277

affumicata di un fochista, il quale domandò a un gruppo di marinai confabulanti:

— Neh, ched’è?

— Zitto voi! — ingiunse l’ufficiale. — E voialtri, ai vostri posti!

Ma l’agitazione, repressa in quel punto, si diffuse altrove.

— Che è successo?... Una torpediniera nemica?... Compie gli anni il Re.... Un incendio a terra!... Ma che: si parte!... No, è una finta manovra!... È scoppiata la rivoluzione....

Le notizie più stravaganti s’incrociavano, dette sul serio e da burla, credute ingenuamente o accolte con sorrisi d’incredulità. Le risa dei tenenti di vascello scoppiarono sonore quando uno di essi, De Ricci, avendo domandato di che si trattasse al piantone, un Tarantino famoso per la sua stupidaggine, si udì rispondere: — È partorito un principe!

Giù, frattanto, nella sala del Consiglio, accorsi alla chiamata, il commissario Barresi, e Mietti, l’ufficiale di rotta, aspettavano gli ordini del capo. In piedi, presso la scrivania, col cifrario in mano e molte carte dinanzi, Carleoni dettava telegrammi al segretario.