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I.


Quando il capitano di vascello Ruggero Carleoni, comandante della «Siracusa», ebbe finito di decifrare nella sala del Consiglio della nave il lungo dispaccio del ministro della Marina, chiuse il foglio in uno dei cassetti della scrivania, strappò e stracciò la pagina del taccuino dove aveva trascritto alcuni dei passi più importanti degli ordini telegrafici, e disse a Catenuti, il sott’ufficiale-segretario:

— Chiami subito il comandante in seconda.

A bordo, finite le esercitazioni militari e marinaresche di orario, parte dell’equipaggio lavorava a rimettere in assetto il formidabile strumento di guerra, parte si godeva il riposo che precede l’ora del pasto. Il caporale-portalettere aveva già fatto la prima distribuzione; alcuni marinai, nel ponte di batteria, curvi sulle tavole dei ranci, rispondevano ai loro cari. Barbarini, il secondo, chiacchierava col capitano medico,

De Roberto. 18