Pagina:De Roberto - La Messa di nozze.djvu/274

264 un sogno


«— Ma ve ne prego!

«Entrai in camera, presi il guanciale, tornai ad augurarle:

«— Buona notte!

«— Buona notte!

«E chiusi l’uscio dietro di me. Avrei potuto indugiarmi ancora per dirle: «Non è incredibile questa nostra situazione? Non sarò oggetto di beffe, quando narrerò fino a che segno ho mantenuto la mia parola?...» Ma questi, e simiglianti discorsi, sarebbero stati pretesti evidenti e grossolani: tanto sarebbe valso trasgredire più sostanzialmente la promessa fatta. L’incidente che doveva risolvere quella nostra situazione non si era ancora prodotto, la parola non era stata detta, lo sguardo non era stato scambiato. Il caricamento della nave era cessato alla linea matematica della massima immersione possibile. La porta chiusa dietro di me era come il boccaporto inchiavardato. Non ostante, io restavo nella medesima fiduciosa aspettazione. Non accade tante volte di prendere a bordo qualche collo sopra coperta?...

«Disponendomi a passare la notte su quel divano, vi accomodai il guanciale e andai