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248 un sogno


«— Per raggiungere un amante.

«— Ora siete maligno. Vado a raggiungere mia sorella, che torna da Bruxelles.

«— Debbo credervi?

«— Ve lo posso provare.

«— Bisognerebbe che vi seguissi sino alla fine del vostro viaggio.

«— Dipende da voi.

«— Non chiedo di meglio.

«— Se mi promettete di ripartire subito, prendendo il treno del sud in coincidenza con quello che avrà trasportato mia sorella, io vi permetterò di accompagnarmi fino a Parigi.

«— Ve lo prometto. A che ora arriva vostra sorella?

«— Non lo so. Troverò al telegrafo sue notizie. Può darsi che venga col treno delle due e quindici: in tal caso lasceremo in deposito i miei bagagli, entreremo in città, mi inviterete a colazione e mi riaccompagnerete poi alla stazione. Ma se arrivasse alle dieci e trenta dovreste ripartire immediatamente, non avremmo altro tempo che di prendere una tazza di latte al «buffet». Vi conviene?

«— È detto che resterò con voi fino all’arrivo di vostra sorella?