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un sogno | 237 |
la forza della vampa suscitata in me, l’intensità della gioia che mi dareste, a cui voi stessa partecipereste....
«— E se sortisse il cartellino con la parola «Partite»? Partireste come promettete, senza far nulla per tentare di rivedermi?
«— Ve lo giuro su quanto ho di più sacro.
«— E volete ch’io creda al desiderio che v’arde? Che cosa è dunque questo vostro incendio, se siete capace di spegnerlo con un atto di volontà?
«— Ma non di volontà! Non mi fraintendete! La mia volontà non è irresoluta come la vostra. La mia volontà, il mio piacere, il mio bisogno sarebbe di prendervi fra le braccia, di stringervi al petto, di portarvi via come una cosa preziosa, un tesoro trafugato, un bene essenziale; ma se, dopo aver tentato tutte le vie del vostro cuore, dopo avere aspettato tutte le occasioni propizie, non riuscissi a commuovervi, dovrei pure necessariamente uniformarmi all’avverso destino. Se sortisse la parola che mi ingiungesse d’andarmene, mi rassegnerei al decreto della sorte, come se le vostre stesse labbra lo avessero proferito.