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234 un sogno

sti, in quest’angolo del vasto mondo; esso determinerà i nostri futuri rapporti. Pensate ai vostri antichi amori: non dipesero da un concorso di circostanze fortuite? Al convegno dove foste vinta, lo scoppio d’un temporale, l’incontro di un importuno, il malessere d’un parente, l’arrivo d’una notizia, il più piccolo contrattempo vi avrebbe fatto mancare. Se l’uomo che vi sedusse avesse parlato un giorno prima o un giorno dopo, un’ora prima o un’ora dopo, se non avesse toccato un certo tasto, se non avesse preso un certo atteggiamento, se non avesse proferito una certa frase, se non avesse taciuto una certa parola, non vi avrebbe soggiogata. La vostra passione o la vostra saggezza, la vostra sconfitta o la vostra vittoria, tutto il destino della nostra intima vita, tutta la successione dei nostri casi esteriori, sono stati e sono continuamente determinati da avvenimenti minimi, infimi, imprevisti, imprevedibili, indipendenti da noi, prodotti dal giuoco di forze cieche ed inconsapevoli. Oggi, a quest’ora, nè io nè voi possiamo dire che cosa accadrà di noi: tanto è probabile che ci perderemo di vista fra qualche giorno o qualche settimana, senza conoscerci più