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un sogno | 221 |
— Tu? I miei complimenti! Dove l’hai trovata?
— In sogno.
— Volevo ben dire! In sogno, anch’io.
— Ma nessun sogno può paragonarsi al mio.
— Proprio?... Ma proprio?... Narratelo allora! Sentiamo!... — dissero le signore.
— Anselmi — osservò Mauri rivolto a donna Maria — non ha voluto riferirvi la storia della baronessa di Sclàfani come troppo lunga per quest’ora: è il tocco e un quarto, e neppure il mio sogno è breve!
— Il tocco e un quarto!... — esclamarono più voci femminili. — «A casa, a casa....» — intonarono poi, sull’aria della «Cavalleria rusticana».
La comitiva si sciolse; alcuni montarono in legno, altri si congedarono dirigendosi verso il centro della città; donna Maria, la signora Graziani, suo fratello, Anselmi e Mauri si avviarono lentamente verso i quartieri alti.
— Se lo narraste ora, il vostro sogno? — propose la signora di Varga. — Susanna è nottambula come me, e non si dorrà di rincasare mezz’ora più tardi: è vero?