Pagina:De Roberto - La Messa di nozze.djvu/215


la messa di nozze 205

dosi alla bambina. — Ti chiami Rita, lo so!... Dammi la tua manina.

La fanciulletta parve tutta orgogliosa di tornare a casa stringendo la destra della sposa, che reggeva con l’altra mano i fiori offerti da lei. Traversata la terrazza, dato uno sguardo al panorama, tutti entrarono nel salotto.

— Bertini, io interpreto il desiderio di mio marito ed esprimo il mio direttamente, chiedendovi di farci vedere il vostro studio.

— Sì, signora! — rispose pronta la minuscola donnina. — Lo zio non vi lavora più dacchè è a Firenze, ma vi sono dentro tante belle cose.... C’è anche la mia statua, di quando ero piccina....

— Ah, sì? — rispose ella sorridendo. — Rappresenterà un angioletto!... Andiamo a vederla.

Lo studio, vastissimo, tutto illuminato da un largo lucernario, ingombro nel mezzo da una forte impalcatura, pieno di gessi, di cere, di crete, con le pareti nascoste da pezzi di scultura antica, da modelli anatomici, da quadri, da bozzetti, da stampe, da stoffe, da armi, aveva un solo angolo ospitale, dietro un paravento: un largo divano basso,