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la messa di nozze 155


— Mio fratello è andato un momento fuori, — gli disse la signora Laura. — Se avete bisogno di qualche cosa....

— Grazie! Di nulla!... Non sarà nello studio?...

— Oh, nello studio!... — esclamò l’interrogata, con espressione di profondo rammarico. — Non vi ha posto piede da che è qui; non ne ha neppure cercato la chiave!

— Non se ne dolga. Lo lasci riposare.

— È quel che ho detto per iscusarlo, a chi si lagna della sua inerzia. Vi ha parlato almeno del monumento sull’Antalba?

— No.

— Vedete?... Il suo nome fu concordemente suggerito da tutti, quando sorse l’idea d’innalzare una grande immagine sacra su quella vetta. Si sono raccolte più di trentamila lire: somma ragguardevole, se pensate che il nostro paese non è ricco, e che, naturalmente, questo denaro dovrà servire alle sole spese vive. Per la scelta del tema si sono interamente affidati alla sua fantasia d’artista; monsignor Garbarini, il nostro vescovo, gli ha fatto sapere che se i fondi disponibili non basteranno allo svolgimento di un’idea grandiosa, supplirà del