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la messa di nozze 145


— È vero! — mormorò Perez, chinando il capo, pensando alla stranezza del caso che lo faceva salire su quell’alpe per assistere alle rinnovate nozze d’un uomo che non conosceva e della donna per cui l’amico suo spasimava.

Ma Lodovico, con voce rauca, strozzata da un colpo di tosse, ribattè:

— È vero, che cosa?... C’è qualche cosa di vero?... C’è qualche cosa di reale?... Io ti domando se questa scena che ci sta dinanzi esiste, se noi che parliamo esistiamo, se l’universo e la vita hanno nulla di consistente.... Divago? Hai paura che mi giri?

— Vedo che soffri.

— Ora? In questo momento? No. Ora non soffro.

Perez tentò di prendergli la mano guantata che stringeva le redini, esclamando:

— Lodovico, lasciami dire....

Ma egli continuò, come se non avesse udito l’interruzione:

— Ora mi par di sognare.... Ti giuro che il solo sentimento ancora vivo in me è lo stupore.... Non mi riconosco, non riconosco niente intorno a me.... Tutto ha un senso

De Roberto. 10