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la messa di nozze | 143 |
sottrarsi all’amante; ma perchè mai, allora, proprio l’amante doveva assistere a quelle nozze? Un secreto accordo era intervenuto fra loro? Ma allora che cosa crucciava, quale pena rodeva l’amico suo?
— Volendo ripartire domani, — gli domandò, per dire qualche cosa, per interrompere il silenzio penoso, — quale corsa mi conviene prendere?
— Quella del pomeriggio. La mattina il battello in discesa passa alle 5; bisognerebbe levarsi alle 3 per giungere in tempo.
— No, non ho furia; preferisco aspettare.
Tacque ancora; poi ridomandò:
— E tu, ti tratterrai un pezzo quassù?... Tornerai a Firenze?... Che cosa ti proponi di fare?
L’interrogato si voltò a guardarlo con espressione di meraviglia.
— Mi tratterrò?... Dove andrò?... Che cosa farò?...
Pareva in preda a un grande stupore, come se le domande fossero troppo bizzarre e stravaganti.
— E tu, lo sai che cosa farai?... Lo sa nessuno, quel che farà?... Conosci qualcuno che faccia ciò che vuole?... Ah, sì!...