senza notizie, non aveva più ricevuto da lui se non qualche cartolina illustrata da diverse città e stazioni climatiche svizzere. Gli aveva scritto egli stesso; ma la sua lettera, diretta alla posta di Lucerna, non doveva essergli pervenuta, perchè era rimasta senza risposta. Aveva chiesto di lui a sua sorella, a Promonte, ed ella gli aveva fatto sapere che era tornato lassù, con lei, ma in condizioni di salute e di spirito che la impensierivano. Si era proposto di chiedere qualche giorno di licenza per andarlo a trovare, quando una strana lettera gli aveva preannunziato l’imminente scioglimento del dramma. Sulla busta, con l’intestazione del «Grand-Hôtel» di Fraida — una frazione di Promonte, dall’altra parte del lago — la scrittura dell’indirizzo gli era riuscita ignota. Cercata, prima di leggere, la sottoscrizione, il nome di Rosanna Lariani lo aveva stupito. Che mai poteva volere da lui?... Ella gli si rammentava, evocando rapidamente i ricordi di Valsorrisa; poi gli chiedeva senz’altro un favore. Al suo matrimonio, contratto civilmente nella Stanlesia, era mancata — narrava — la benedizione religiosa; un po’ tardi, ma in tempo, aveva de-