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138 | la messa di nozze |
mene, fischiò sul punto di riprendere la corsa, Perez udì il fischio prolungarsi in un tintinnìo di sonagliere. Rivoltatosi, vide un calessino avanzarsi a tutta carriera, arrestarsi di botto dinanzi al pontile: Lodovico lo guidava.
— Manca di funicolari, questa tua Promonte! — gli disse allegramente, caricando la valigia sullo svelto veicolo. — Quando si sta fra le nubi, si fa trovare almeno un ippogrifo!
— Scusami, — rispose l’altro. — Ho calcolato male il tempo. Ti prego di scusarmi.
— Non ti scuso niente affatto: ti ringrazio. Almeno una volta in vita mia avrò potuto pronunziare una parola regale: «Poco mancò non mi toccasse aspettare!...»
Rise della propria facezia; poi, osservando il cavallino fremente per la corsa vertiginosa e carezzandolo sulla groppa in sudore, esclamò:
— Ma guarda questa povera bestiola, come me l’hanno conciata!... Ma che maniera di guidare!... Denunzieremo il signor padrone alla Società zoofila del capoluogo!
Quando ebbe preso posto accanto all’ospi-