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insieme con te a casa nostra, dove passeremo gli ultimi giorni prima della cerimonia. Io sono pronto, e non dubito che anche tu abbia tutto preparato. Ho molto piacere che tu abbia scelto un paesetto del lago dove nessun indiscreto ci disturberà; approvo pienamente che i ragazzi siano affidati alla famiglia di tua cugina. Cara moglie mia, a ben presto e per sempre».

Dopo aver letto, egli rilesse ancora, per comprendere, ascrivendo alla sua imperfetta conoscenza della lingua l’oscurità di quelle espressioni.

— Che cosa vuol dire? — le domandò poi, abbassando il foglio, senza tornarle a fianco.

— Non hai capito?

— Io no.... Tranne....

— Tranne?

— Che tu non m’abbia ingannato, assicurandomi che siete legalmente uniti.

— Non ti ho ingannato. Ma ti ho spiegato che ci maritammo con una legge che consente il divorzio, che lo pronunzia molto facilmente, per molti motivi, compreso il consenso reciproco.

— Allora?

— Allora, quella cerimonia i cui effetti